Etapa 3: Carreña - Benia

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GR109 - Entroterra asturiano - Tappa 3

Informazioni
Mappa
Tappa 3: Carreña - Benia
GPS: 43.31587280542821, -4.847765538369036

Carreña - Asiegu - La Salce - Avín - Benia

Carreña - Benia 17,16

La terza tappa del GR inizia a Carreña, nel comune di Cabrales, a cui si accede dalla strada AS-114, e sale i primi metri in direzione nord verso la Sierra del Cuera, per proseguire il resto del cammino in direzione ovest, verso Benia, nel comune di Onís. Il percorso attraversa diversi villaggi rurali, come Asiego e Puertas, dove si trovano i resti di alcuni mulini, e passa anche per gli estuari di Puertas e Pandiello.

All'ingresso di Carreña si trova un pannello informativo all'inizio della tappa, vicino al municipio. I cartelli direzionali dipinti su muri e lampioni ci guideranno all'uscita del paese, verso un sentiero che sale dolcemente parallelo al torrente La Ría.

Provenendo dalla Cuera, La Ría attraversa Carreña da nord a sud e qui confluisce nel Casaño, affluente del Cares. Sul torrente si trova il Puente Antiguo o Puente Conceyu (Ponte Vecchio o Ponte Conceyu), un fiero ponte tardo medievale a campata unica, in buono stato di conservazione. Sul ponte passava un'antica strada, il Camino Real, che da Peñamellera andava verso Onís attraverso la valle del Casaño, collegando l'est delle Asturie con la zona centrale. In questo punto si univa al Camino Real de Liébana, che da Sotres attraversava Cabrales da sud a nord, terminando a Meré e Posada.

A Carreña si può ammirare la Casa de los Bárcena, un'antica dimora costruita nel XVII secolo, originariamente di proprietà della famiglia Bárcena e successivamente utilizzata come caserma. L'edificio, a pianta rettangolare, presenta una facciata asimmetrica, con una metà sinistra in stile popolare, aperta da un davanzale in legno, e un'altra metà nobile, ornata dagli stemmi delle famiglie Bárcena e Inguanzo. Di fronte alla casa si trova la cappella del pantheon della famiglia Bárcena, annessa alla chiesa di San Andrés.

Nel primo settore della tappa, il percorso sale per i primi metri in direzione nord, verso la Sierra del Cuera, sempre parallelamente al fiume La Riega. La pista, in tratti di ghiaia o terra, continua a risalire la corrente tra i prati, a volte stretta tra vecchi muri di pietra, e si fa strada tra castagni(Castanea sativa) e carvallos(Quercus robur), lasciandosi alle spalle i Picos de Europa.

Dopo aver attraversato un piccolo corso d'acqua e passato tra alcune capanne, il percorso svolta e la strada sterrata inizia a salire leggermente sul versante del Picu Canciello, tra occasionali querce pirenaiche(Quercus pyrenaica) e castagni, in direzione di Asiego.

Arrivati ad Asiego, il percorso attraversa la parte alta del paese, per proseguire poi lungo un piccolo sentiero che scende moderatamente verso il fiume Ricáu. A questo punto, la pista inizia a salire, questa volta su pavimentazione in cemento, tra castagneti e prati punteggiati di baite.

La salita continua fino ai pascoli della Cruz de Raos, un antico crocevia che serviva come punto di comunicazione e di incontro per i consigli di Cabrales, Onís e Llanes. Potrebbe corrispondere a un luogo di incontro della tradizione medievale di epoca romana.

La Cruz de Raos o Errados, che appartiene alla parrocchia di Puertas, deve il suo nome all'antica croce che si trovava in questo luogo e che fu poi spostata nelle vicinanze di Pandiello. Il toponimo Puertas deriva dalla parola Portam, che significa "luogo di passaggio". Era usato in romanesco per designare diversi sistemi di chiusura o di divisione delle mura, zone di penetrazione o di ingresso in possedimenti o territori.

Dalla Cruz de Raos iniziamo una leggera discesa lungo un sentiero sterrato fino a raggiungere la strada che porta a Ortiguero, dove dobbiamo prestare attenzione alla segnaletica, poiché il percorso prosegue lungo un piccolo sentiero opposto a quello che abbiamo appena lasciato. Questo sentiero prosegue parallelo alla strada, pochi metri sopra di essa, in direzione della cava di Ortiguero, fino al villaggio rurale di Salce. Il tratto successivo prosegue da qui, salendo tra pareti calcaree e lasciandosi alle spalle una grotta per la stagionatura del formaggio Cabrales, fino a raggiungere il vicino comune di Onís.

L'ultimo tratto della tappa prosegue lungo un sentiero che scende verso Avín, ora nel comune di Onís. In questa parte del percorso godremo di fantastiche viste sulla valle del fiume Güeña. All'ingresso di Avín, il sentiero attraversa il fiume e passa accanto al campeggio, prima di attraversare il paese.

La città di Avín è divisa dalla AS-114 in due parti. Nella parte superiore si trova una piccola piazza con le mura della cappella di San José, con un campanile e una piccola meridiana sulla facciata. Di fronte alla cappella si trova l'antica casa canonica, oggi trasformata in abitazione, e magnifico esempio di edificio tipico dell'est delle Asturie.

Scendendo verso il centro del paese, troveremo diverse di queste case con i parafuoco ai lati, oltre ai resti del Ponte Campu, una costruzione che attraversava il ruscello, oggi chiusa, a campata unica e con una struttura in pietra calcarea scolpita.

Anche la Cuevona de Avín è un luogo sorprendente che susciterà il nostro interesse. Si tratta di una cavità naturale, simile a un tunnel e molto aperta, in quanto presenta diverse entrate laterali che formano delle colonne. Questa particolarità, insieme al foro zenitale nel soffitto, fa sì che la grotta abbia una sua luce naturale, favorendo la crescita di piccoli alberi al suo interno. La Cuevona ospita il Centro di Interpretazione della Fauna Glaciale di Avín, dove si trova una replica del fossile di rinoceronte delle caverne rinvenuto nel 1974 nella vicina grotta di La Peruyal(Stephanorhinus sp.).

Lasciata Avín, si prosegue lungo la strada AS-114 verso Benia, capoluogo del comune di Onís, dove termina l'itinerario. Il cartello di fine tappa si trova all'uscita di Benia, accanto alla strada.