Etapa 10: Entrialgo - Beyo

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Km 0
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GR109 - Entroterra asturiano - Tappa 10

Informazioni
Mappa
Tappa 10: Entrialgo - Beyo
GPS: 43.1873339015005, -5.578527055722268

Entrialgo - Área recreativa Campa Felguera - Collada de Pelúgano - Ḷḷevinco - Beyo

Entrialgo - Beyo 18,73

Il primo settore della tappa inizia a Entralgo, nella valle del Nalón, e sale fino alla Collada de Pelúgano, confine tra i comuni di Laviana e Aller. Prima di partire, nella parte alta di Entralgo, possiamo visitare la chiesa parrocchiale e il cimitero, situati accanto a un albero di tasso(Taxus baccata) di notevole altezza, che forma un bell'insieme. La chiesa, dedicata a San Juan Bautista, mantiene lo stile popolare delle chiese asturiane del XVIII secolo, con una sola navata e un alto campanile. Da questo luogo, noto come La Texera, si gode di una splendida vista sulla valle. La città di Entralgo ospita anche il Centro di Interpretazione Armando Palacio Valdés, dedicato all'autore e alla sua opera.

Il primo tratto del percorso inizia a Entralgo, in coincidenza con il sentiero PR AS-165, che collega Puente de Arco a Tolivia. Sulla stessa strada che porta a Entralgo c'è un cartello di inizio tappa, da cui parte il percorso che sale lungo la strada sopra il paese.

Il GR prosegue poco dopo su una pista di ghiaia attraverso castagneti(Castanea sativa) e prati, fino a raggiungere la Sierra l'Cielo, da cui si vede la valle del fiume Nalón a monte. A questo punto del percorso si può scorgere la Peña Mea, verso la quale ci stiamo dirigendo, una cima che, con i suoi 1.560 metri di altezza, è il punto più alto del Paesaggio protetto delle Cuencas Mineras.

Il sentiero attraversa poi il villaggio rurale di La Pomarada (La Pumará) e sbuca su una strada, lungo la quale prosegue. Pochi metri dopo, il percorso si interrompe, salendo su un sentiero asfaltato che inizia a destra della strada, in direzione dell'area ricreativa di Campa Felguera, situata a circa 800 metri di altitudine e circondata da montagne a nord, con buone viste a sud.

A questo punto inizia una dura salita lungo un sentiero di cemento, tra prati e baite, sopra la valle del fiume Villoria, a destra del sentiero. Una volta raggiunta l'area ricreativa, lasciandola a destra, la pista sterrata si restringe ed entra nel massiccio di Peña Mea, per cui in questo tratto bisogna prendere estrema precauzione.

L'ultimo tratto della tappa attraversa Peña Mea e arriva a Collada de Doñango, da dove si scende lungo una pista sterrata. In questo tratto, la pista sterrata scende prima, passando tra faggi(Fagus sylvatica), castagni, noccioli(Corylus avellana), biancospini(Crataegus monogyna) e agrifogli(Ilex aquifolium), per poi salire alla Collada de Pelúgano. Poco prima di raggiungere questo passo, sul sentiero si trova un bosco di agrifoglio, specie protetta dalla legislazione regionale e catalogata come di particolare interesse.

Dalla Collada de Pelúgano, il sentiero sterrato scende verso la valle del fiume Aller. Il primo insediamento rurale che il sentiero raggiunge è Pelúgano, dove si trovano i resti di una delle torri signorili del tardo Medioevo asturiano che esistevano nei bacini minerari, la Torre de Pelúgano.

Esiste una versione dell'incontro tra Doña Gontrodo e Alfonso VII, che portò alla nascita della regina Urraca, futura regina di Navarra, e che ebbe luogo nella fortezza, oggi scomparsa, di Pelúgano, molto vicina a Ḷḷevinco. Sul sito di questo castello esistono diverse leggende su tesori nascosti, come quella che narra che dalle acque della fontana che sgorga dal castello apparve una chiave d'oro che fu posseduta prima dalla famiglia Solís e poi dalla famiglia Ronzón. Della torre originaria rimangono solo i resti delle mura, inserite in un pollaio e in una tenuta agricola.

Da Pelúgano si scende su strada fino a Ḷḷevinco. Qui si raggiunge la strada AS-253 e, attraversandola, si prosegue sull'altro versante, superando il fiume Aller su un ponte. L'ultimo tratto del GR risale la strada fino a Bello (Beyo), dove, accanto a un piccolo parco giochi per bambini, si trova un pannello informativo a fine tappa.