Etapa 7: Cangues d'Onís/Cangas de Onís - Cuadonga/Covadonga

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GR105 - Percorso dei pellegrinaggi - Tappa 7

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Tappa 7: Cangues d' Onís/Cangas de Onís - Cuadonga/Covadonga
GPS: 43.32235231674414, -5.094293556148578

Cangues d' Onís/Cangas de Onís - Llano el Cura - Següencu - Los Pallares - Peñalba - Cuadonga/Covadonga

Cangues d' Onís/Cangas de Onís - Cuadonga/Covadonga 14,6

Il percorso di quest'ultima tappa del GR105 inizia a Cangues d'Onís/Cangas de Onís, dove ci dirigiamo verso la chiesa di Nuestra Señora de la Asunción, che si trova nella parte alta di Cangas. La aggiriamo in direzione del cimitero, dove prendiamo una strada che la lascia sulla sinistra e che, in una lunga salita, ci porta all'area ricreativa di Llano del Cura, ignorando i numerosi sentieri sterrati che incontriamo.

Quest'area offre una buona vista su Cangues d'Onís/Cangas de Onís e sulla catena montuosa del Sueve. Uscendo dall'area, si prende il sentiero sulla destra che sale ripidamente e presto si allarga in una buona pista. Continuando la ripida salita lungo questo sentiero, e ignorando tutte le svolte a destra e a sinistra, si arriva a una curva a 180º dove si ha una vista sulla catena montuosa del Següenco, oltre a un'eccellente vista panoramica sulla valle di Onís, dove il paesaggio si apre verso est. In questa curva prendiamo il bivio a destra che sale fino alla linea delle cime; qui abbiamo sotto i piedi e a destra la grande ansa che il fiume Sella compie nella zona di Cañu.

Vale la pena salire per quattro o cinque metri fino alla collinetta sulla sinistra, quasi alla fine del piccolo rettilineo, per avere una visione a 360º della zona. Proseguendo lungo il sentiero, possiamo vedere di fronte a noi la cima del Següenco, con le sue antenne che svettano sopra di noi. Dopo un breve tratto si trova un incrocio di sentieri: uno a destra che scende, un altro a sinistra che scende anch'esso e uno al centro che sale verso il fondovalle.

Il sentiero scende a metà del pendio e, dopo aver raggiunto la vetta, gira e va sull'altro pendio, dirigendosi verso il passo di fronte a noi. Una volta lì, compie un'altra curva di 180º e ci porta sul versante orientale.

Dopo un breve tratto vediamo sotto di noi la strada che porta al villaggio di Següencu, e sulla destra c'è una strada sterrata dove lasciamo la pista che ci porta nella parte alta del villaggio, che attraversiamo nella stessa direzione fino a ritrovare la pista.

Appena usciti dal paese c'è un ampio incrocio con diversi indicatori che ci indicano la strada da seguire per la vetta del Següenco, il percorso prende la svolta a sinistra lasciando la vetta a destra e quasi subito dopo c'è un altro incrocio di tre sentieri, prima uno a destra che ignoriamo e poi altri due, quello a sinistra corre accanto a un muro di pietra con una recinzione metallica e quello a destra sale leggermente, è lungo questo che dobbiamo salire, per trovare dopo un po' una bella capanna.

Proseguiamo lungo il sentiero, ignorando i due incroci successivi sulla destra (l'imponente massiccio del Cornión de los Picos de Europa inizia a profilarsi davanti a noi), fino al momento in cui inizia una leggera discesa, dove ci troviamo di fronte alla stretta valle del fiume Dobra.

Poco dopo si trova una spianata con una deviazione a sinistra, dove si abbandona il sentiero che scende verso il fondovalle, lasciando quasi subito il sentiero che si stacca a sinistra e scende, per imboccare quello a destra, che sale fino alle baite di Pallares. Proseguendo lungo il sentiero, recentemente ripristinato, che corre a mezza costa, si passa accanto a un abbeveratoio dove ci si può rifornire d'acqua, essendo questa l'ultima fontana che si incontra fino alla fine del percorso.

Poco dopo aver superato la fontana, il sentiero termina in una piccola spianata, dove si trovano due sentieri: uno a sinistra e uno a destra, entrambi in direzione opposta e confinanti con la montagna. Seguendo quello di sinistra troviamo, sopra di noi e a destra, un cartello che indica che stiamo entrando nel Parco Nazionale dei Picos de Europa.

Da questo punto il sentiero si trasforma in una strada con pietre disseminate sul terreno, che sale leggermente e raggiunge quasi subito l'ovile di Najuentes, dove si trovano alcune capanne.

Qui il sentiero si biforca nuovamente e si deve proseguire sul sentiero di sinistra, che compie una leggera inversione a U e si dirige verso il fondovalle, prima di continuare a costeggiare la collina tra la bassa vegetazione.

Dall'altra parte del pendio si vede una piccola vetta, il cui versante sinistro è molto verticale e ricco di vegetazione, mentre il versante destro è piuttosto pianeggiante e ricco di pietre; è su questo versante che dobbiamo aggirare la vetta e dirigerci verso il Monte Auseva, che è quello che vediamo dietro la vetta e che presenta qualche albero sul crinale. Poco dopo aver superato Najuentes possiamo guardare indietro e avere un'altra bella vista su questo bell'ovile e sullo sfondo, sopra di esso, le antenne della cima Següenco, che vedremo per l'ultima volta.

Proseguendo il sentiero, inizia una leggera salita e sembra trasformarsi in un sentiero erboso più ampio per raggiungere un piccolo passo, da cui si gode di una splendida vista sul massiccio del Cornión, con la torre di Santa María de Enol che svetta su tutte le altre.

Arrivati al passo bisogna fare molta attenzione, perché pochi metri più avanti il sentiero svolta bruscamente a sinistra e abbandona il sentiero che sembra di dover seguire, che corre pianeggiante e di fronte a noi, per scendere a metà del pendio e scendere fino ai gradini sulla sinistra (a questo punto è di fronte a noi).

Come riferimento, c'è una capanna completamente circondata da alberi nella parte alta, è Soperi de Arriba. Una volta sceso il sentiero di pietra e raggiunto il prato, dobbiamo dirigerci verso sinistra e scendere accanto alla falesia, per trovare un piccolo sentiero proprio dove la roccia sembra scomparire, dato che gli affioramenti calcarei non sporgono più di tanto.

Qui vediamo sotto di noi un'altra piccola capanna circondata da alberi, nella sua parte inferiore c'è un prato circondato da un muro di pietra, è qui che dobbiamo andare.

Il sentiero prosegue, lasciando la capanna a sinistra e dirigendosi verso il muro di pietra, che scende verso il fondo della valle. Scendendo attraverso il prato e prendendo il muro alla nostra sinistra, ignoriamo la prima fessura che troviamo per attraversare il muro con la seconda che troviamo, che è quasi in fondo. Qui il sentiero continua a scendere e passa a sinistra di una voragine, chiusa da una rete metallica.

Superata la voragine e seguendo la stessa direzione, ritroviamo il sentiero, piccolo ma ben segnalato, che inizia a scendere, tenendo sempre la montagna a destra. Si dirige verso una rupe che vediamo sulla sinistra, con tre bellissimi alberi, dando la sensazione che il sentiero sia perso, ma avvicinandoci alla rupe vediamo che il sentiero è ben segnato e che inizia una ripida discesa.

Si dirige verso una falesia sulla sinistra, con tre bellissimi alberi, dando la sensazione che il sentiero sia perso, ma mentre ci avviciniamo alla falesia vediamo che il sentiero è ben segnato e che inizia una ripida discesa. Possiamo anche vedere sul pendio di fronte a noi come il sentiero si biforca in due, uno che scende e l'altro che inizia una salita, ed è lungo quest'ultimo che dobbiamo andare.

Lasciandoci alle spalle la falesia, il sentiero entra in una zona un po' fangosa e passa sul pendio a destra, per trovare poco dopo un bivio.

Qui dobbiamo prendere il sentiero di destra che sale e costeggia la montagna. Quando il sentiero comincia ad appiattirsi e inizia la discesa, possiamo vedere sotto di noi il villaggio di Llerices e, sporgendo dal fianco della collina, la Cruz de Priena, che si trova accanto a Covadonga, la località finale di questo Gran Recorrido.

Poco dopo incontriamo alcune capanne sulla sinistra del sentiero e più avanti un prato: siamo nell'ovile di Estellero, che attraversiamo e continuiamo la discesa nella stessa direzione, per iniziare poco dopo una piccola salita che ci porta a un recinto fatto con una struttura a letto; di fronte a noi vediamo un grande prato completamente circondato da un muro di pietra, questo è il Caserío de Peñalba (frazione di Peñalba).

Una volta raggiunto il prato, il sentiero si dirige verso la collina, dove possiamo vedere un magnifico edificio sulla destra. È verso questi edifici sulla destra che il sentiero si dirige, per imboccare, pochi metri prima di raggiungere le case, un sentiero fiancheggiato da due muri di pietra.

Imboccando questo sentiero, che ora è diventato una pista e passa sotto gli edifici che abbiamo visto prima, ci troviamo, in una curva e pochi metri dopo aver lasciato le case alle nostre spalle, con una vista impressionante sulla Basilica di Covadonga.

Ora non ci resta che continuare la ripida discesa del sentiero attraverso il bosco, per arrivare in poco più di quindici minuti alla spianata della Basilica di Covadonga, termine di questo GR che ci ha portato da Oviedo/Uviéu al cuore delle Asturie.

È possibile percorrerlo con un passeggino (la maggior parte del percorso è su asfalto ed è praticamente pianeggiante).

Il tratto da Muñigo a Covadonga è il più difficile, a causa della pendenza e, in alcuni periodi dell'anno, delle condizioni non ottimali.