Indietro 8 itinerari escursionistici attraverso la storia e l'industria delle Asturie
8 itinerari escursionistici attraverso la storia e l'industria delle Asturie
Le Asturie offrono molti itinerari piacevoli nel cuore della natura, dove è possibile scoprire il suo ricco patrimonio industriale e culturale.
Non c'è bisogno di scegliere: nelle Asturie, almeno, non è necessario. Qui il mare e la montagna si baciano, le città sono circondate da villaggi e il patrimonio e l'ambiente vanno sempre di pari passo. Così in questa proposta, che copre gran parte di questo "paradiso naturale", la cultura si scopre a piedi, percorrendo spazi in cui si percepisce ancora lo sforzo umano per sfruttare al meglio questa terra ricca di carbone, ferro e acqua. Perché se c'è qualcosa che caratterizza questo territorio è l'ampiezza e la profondità dell'attività mineraria, che ha scatenato una spirale di attività in cui anche la metallurgia e la produzione di energia elettrica hanno raggiunto vette notevoli. Quelle che erano trincee ferroviarie sono oggi piacevoli percorsi verdi e, nel complesso, il panorama privilegiato è costituito dal patrimonio industriale, riflesso e fucina di una comunità.
Il nostro Occidente è sempre seducente: tanto autentico quanto ancora - per molti - sconosciuto, ed è per questo che lo rendiamo quasi protagonista in queste righe rivolte a chi di voi è alla ricerca di quei segreti meglio custoditi.
Il percorso ferroviario a San Tirso de Abres
Nel filone che ci unisce alla Galizia, il percorso ferroviario di San Tirso de Abres (P.R.-300) è un filo conduttore essenziale, una traccia sul territorio dell'estrazione del ferro e della sua conduzione in vagoni da Villaodriz a Ribadeo. La greenway si snoda tra il capoluogo del comune e il torrente O Cairo, che possiamo attraversare per raggiungere Pontenova (oggi a Lugo), dove sorgono gli antichi forni di calcinazione del minerale ferroso (qui siamo già su asfalto).
Nei suoi quasi 6 km di percorso nelle Asturie, sulle rive dell'Eo, scopriamo vecchi edifici (stazione, centrale elettrica, magazzini di carbone), gallerie e una vegetazione lussureggiante. È accessibile e ideale da percorrere in bicicletta e con la famiglia.
Itinerario Teixo-Os Texois a Taramundi
La culla del turismo rurale spagnolo: Taramundi, pietra e acqua, è oggi una tappa obbligata per chi cerca il fascino del primitivo: una protoindustria, un gioiello etnologico in cui magli, fucine e follatoi sono le perle e i fiumi la loro cornice.
Il sito etnografico di Os Teixois seduce tutti coloro che lo visitano con la magia di un villaggio eccezionalmente conservato, in cui confluiscono tutti questi elementi, che qui acquisiscono la categoria di Bene di Interesse Culturale (BIC). L'itinerario circolare che proponiamo, con partenza e ritorno a O Teixo (P.R.-102.1), è un ottimo modo per conoscerlo, insieme ai suoi dintorni: il torrente As Mestas, i boschi di castagni e le frazioni come Santa Mariña, che fanno parte di un percorso di media difficoltà (c'è una notevole pendenza), di circa 10 chilometri, in cui è indispensabile una visita al complesso idraulico.
San Martín de Oscos e la miniera di Carmina
Antica terra di monasteri, al confine con le Asturie, la regione di Los Oscos è stata interessata dall'industrializzazione e dalle sue viscere si estraevano minerali come il ferro, il che spiega una serie di nomi (come Ferreirela de Baxo, con la casa natale del marchese di Sargadelos, di cui consigliamo la visita).
Ci sono diverse opzioni per visitarla, ma noi abbiamo scelto quella più battuta: quella che parte da San Martín de Oscos, attraversa l'omonimo fiume, risale le pendici del Monte Marón e, tra boschi frondosi, arriva a Villarín de Trasmonte, e da lì ci conduce, attraverso un sentiero, alla Miniera Carmina; un'altra strada che proviene da Ferreira, attraverso As Talladas, passa di qui e in entrambi i casi la destinazione è l'antico sfruttamento minerario. Nel XX secolo si estraevano piombo e zinco e dal 1962 è stata abbandonata: il luogo è solitario e ci permette di immaginare il difficile compito di quegli uomini, potendo percorrere alcune gallerie illuminate e apprezzare il vecchio cumulo di scorie, la stalla, la fucina, la tramoggia... come ombre del passato.
Somiedo, la centrale elettrica di La Malva e il percorso di Castro
All'alba del XX secolo, Somiedo era ancora un territorio affascinante, dove teitos e bestiame si stringevano tra le montagne di quello che oggi è un Parco Naturale.
La costruzione di una cascata forzata, con tanto di sbarramento nei laghi, per alimentare l'imponente centrale elettrica di La Malva è stata senza dubbio un'impresa: 105 anni di trasformazione dell'acqua in luce. Questa fortezza in pietra è ancora in funzione e dispone di un'area museale visitabile su prenotazione. Immediatamente di fronte a questa ariosa costruzione, si trova una piccola area ricreativa (fontana, tavoli e panchine, parcheggio) da cui parte il percorso di Castro (P.R. -13), che vi invitiamo a seguire. Di poca difficoltà e di circa 4 chilometri, permette di godere della natura, varia e magnifica, con la grotta della Malva e la zona forestale circostante: dalle ginestre ai lecci, dai noccioli ai prati... Insomma, una gioia per chiunque.
I tesori di Grandas de Salime e il suo percorso verso Villarpedre
Grandas de Salime custodisce magnifiche risorse: il Chao Samartín, un punto di riferimento archeologico, un Museo Etnografico dove si può vedere il valore della tradizione, e lo spettacolare bacino e la centrale idroelettrica, che hanno segnato il suo inserimento nel mondo industriale.
Si potrebbe definire un'opera di titani, ma il risultato grandioso è la somma degli sforzi minuziosi di un nugolo di persone che hanno trasformato per sempre questo luogo, dove l'ingegneria moltiplica il valore del paesaggio. La centrale, ancora in funzione, è visitabile su prenotazione e la maestosa diga (alta oltre 120 metri) si può ammirare dal cavalcavia o dai punti panoramici che sovrastano il visitatore. Da qui si può raggiungere Villarpedre, zona vinicola, con il fascino di fare una parte del percorso in battello (consultare gli orari), dal molo di Pénjamo: un viaggio nel tempo adatto a tutti.
La miniera di Texeo a Riosa
Nel cuore delle Asturie, nella zona pedemontana che i ciclisti si sforzano di scalare per raggiungere l'Olimpo dell'Angliru, possiamo scoprire le tracce dell'estrazione dei metalli nel complesso di Texeo (Riosa). Alle primitive gallerie preistoriche si sovrappongono le moderne lavorazioni che hanno permesso l'estrazione del rame: il percorso vale la pena, circa 8 chilometri con una pendenza di quasi 600 metri, adatto a chi ama le escursioni e la montagna. Partendo da Llamo, dove si trova il parcheggio, si inizia il percorso verso Rioseco (insediamento ottocentesco parzialmente restaurato, con area ricreativa e pannelli esplicativi) da cui si sale, attraverso il vecchio depuratore, verso la dolina (accesso inferiore al gruppo minerario). Vedremo anche i resti del cavo aereo e, sopra di esso, le antiche miniere neolitiche, alle quali non si deve accedere.
L'impressionante patrimonio industriale della Valle del Turón
Le Asturie sono indubbiamente identificate con il carbone e chi viene a trovarci è sempre alla ricerca di una lampada che lo illumini in questo mondo oscuro che sta per scomparire. Un ottimo approccio a questo paesaggio e a questa attività si trova nella greenway della valle del Turón: si snoda dal raccordo di Reicastro alla Güeria d'Urbiés e, lungo i suoi oltre 10 chilometri, collega vecchi impianti di produzione, alcuni dei quali sono in buono stato di conservazione e altri visitabili. Il paesaggio minerario si impone con il suo sorprendente agglomerato di nuclei che formano quasi città lineari, ma anche villaggi oggi vuoti, tra boschi di castagni e querce, con le discariche di sterili accanto al fiume che dà il nome alla valle.
La sua bassa difficoltà permette a chi si muove a piedi o in bicicletta di scoprire, in successione, i pozzi di San Inocencio, San Vicente, San José e Santa Bárbara, entrando in un territorio storico. È possibile prenotare una visita guidata che parte dal pozzo La Rebaldana (anni '90 del XIX secolo), passa per il pozzo Espinos, con la sua particolare torre di estrazione, e culmina nella spettacolare polveriera Fortuna: un modo unico di attraversare il territorio del carbone.
L'infinito fascino del Cammino del Nord che ci porta a Llumeres
Infine, vi portiamo sulle rive del Golfo di Biscaglia, ai piedi di Peñes: un faro per asturiani e stranieri. Scogliere e prati a picco sul mare, con la possibilità di passeggiare lungo la "Senda Norte".
Siamo particolarmente attratti dal tratto che, da Lluanco/Luanco (dove il Museo Marittimo delle Asturie, decano dei musei asturiani, possiede una preziosa collezione che ci parla dell'importantissima carpenteria fluviale), sale e scende verso Moniello, prosegue per Bañugues, attraversa El Monte e raggiunge la cala di Llumeres: in questa enclave, sulla spiaggia stessa, troviamo il più lungo sfruttamento della nostra storia. Ferro e salnitro insieme, più di mezzo secolo di abbandono e strutture che, sebbene protette come Patrimonio Culturale delle Asturie, sono un pallido riflesso di ciò che erano un tempo. La discesa dall'area ricreativa al molo, fotogenica come poche altre, ci mostrerà i resti di quelli che un tempo erano spogliatoi, magazzini, officine, ingressi alla miniera, ecc. mentre i pannelli esplicativi ci aiuteranno a capire meglio.
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