Indietro Un viaggio nel passato romano delle Asturie

2017-10-27 06:00:00.000

Il grande Impero Romano conquistò le Asturie nel 19 a.C., dopo più di dieci anni di guerre sanguinose, nelle cosiddette guerre asturo-cantabriche. Le guerre stavano durando troppo a lungo per la macchina bellica romana, ma dopo la scoperta di miniere d'oro nelle Asturie occidentali, l'imperatore Cesare Augusto in persona intervenne per guidare gli eserciti e ottenere la prima grande vittoria del suo mandato di Cesare.

L'influenza dell'Impero romano nelle Asturie durò fino al V secolo, quando l'Impero fu smembrato. Di questo passato rimangono molte vestigia che possono essere visitate, principalmente legate all'estrazione dell'oro e di altre materie prime da parte dei Romani, anche se si trovano anche insediamenti, terme e mura difensive che sono sopravvissute fino ai giorni nostri.

Tra le foci dei fiumi Eo e Nalón, nelle Asturie occidentali, si trovano interessanti siti archeologici che ci mostrano come i Romani estraevano l'oro. Il monumento naturale di As Covas da Andía, nel comune di El Franco, è un buon esempio di questo tipo di estrazione.

A Navelgas, dove si svolge ancora il campionato di ricerca dell'oro, è possibile conoscere meglio questo passato aureo nel Museo dell'Oro. Se amate le escursioni, a pochi passi da Navelgas, nel comune di Tineo, si trovano il Percorso dell'oro e il Sentiero della Moura, a Degaña, dove potrete visitare il sito minerario di El Corralín.

Museo del Oro en Navelgas

Oltre all'estrazione dell'oro, nelle Asturie occidentali si trovano anche insediamenti militari dove vivevano i Romani. Il più noto e grande della zona è il Castro de Coaña, un insediamento di origine preromana, costruito dagli abitanti locali, di cultura castrista, tra il V e il IV secolo a.C.. Durante l'influenza romana conobbe un periodo di grande vitalità, formando l'impianto urbano che possiamo visitare oggi, contenente un'ottantina di edifici circolari e quadrati.

Vista panorámica del Castro de Coaña

Altri castelli interessanti da visitare nella zona sono Mohías, con una ventina di resti di capanne, e Chao Samartín, che riflette lo splendore di una prospera capitale amministrativa in epoca romana.

Anche nel centro delle Asturie si trovano importanti vestigia del passato romano della regione. In città come Oviedo/Uviéu o Avilés non ci sono praticamente resti romani e solo gli ultimi scavi stanno rivelando che potrebbero essere stati antichi accampamenti o insediamenti romani.

Oviedo/Uviéu, che fu fondata ufficialmente nell'anno 761, come indicato nel Patto monastico di San Vicente, nasconde sotto il Museo di Belle Arti delle Asturie resti romani risalenti al IV secolo, ritrovati dopo i lavori di ampliamento del 2008, per cui si presume che lì ci fosse una sorta di insediamento o accampamento.

Museo Arqueológico de Asturias

A Oviedo/Uviéu si trova il Museo Archeologico delle Asturie, che conserva mosaici, ceramiche romane e lapidi provenienti da tutta la provincia.

Per quanto riguarda Avilés, sono state rinvenute monete e altri utensili nei pressi dell'estuario, il che suggerisce la presenza di un accampamento romano nella zona, il cui comandante supremo si chiamava Abilius.

Muralla romana en la Campa Torres

Rimane Gijón/Xixón, una città dove il passato romano è più che evidente. A Campa Torres si trova l'insediamento fortificato di Noega, il più grande della costa asturiana, popolato da asturiani poi romanizzati. Il castro e le mura, oggi visibili, furono gradualmente abbandonati a favore dell'altra grande fortificazione della zona, Gegionem, creata su quella che oggi è la penisola di Cimavilla.

Questa fortificazione, senza dubbio la più importante delle Asturie, era un importante porto marittimo della costa cantabrica, che fungeva da collegamento tra l'altopiano e la costa, grazie alla via che attraversava il centro delle Asturie fino ad Asturica Augusta (oggi Astorga).

Termas Romanas del Campo Valdés

Di questo passato, le terme romane di Campo Valdés, aperte al pubblico nel 1995 in seguito a lavori di restauro, sono ancora in buono stato, poiché si trovano in parte sotto la chiesa di San Pedro. A pochi passi dalle terme si trova la statua di Cesare Augusto, il grande conquistatore di queste terre.

Detalle de las Termas Romanas del Campo Valdés

Un altro dei siti romani più interessanti da visitare a Gijón è la Villa romana di Veranes, un'imponente residenza signorile appartenuta a un nobile di nome Veranius. Il sito è dotato di un museo, dove sono esposti i resti ritrovati, e durante la visita è possibile visitare sia la zona residenziale della villa (pars urbana) sia la zona agricola (pars rustica).

Villa Romana de Veranes

Una turista en la Villa Romana de Veranes

Gli ultimi luoghi di interesse da visitare nel centro delle Asturie, legati al passato romano, sono l'Aula del Oro di Belmonte/Balmonte e il sito di La Carisa.

Nell'Aula del Oro, dove ancora una volta si ripercorre l'estrazione dell'oro da parte dei Romani, si può seguire un percorso archeologico che, partendo da Viḷḷaverde, passa per Mudreiros e termina ad Albariza.

Per quanto riguarda il sito di La Carisa, si trova tra i comuni di Lena e Aller, al confine con la provincia di León, e ci mostra la perseveranza dei Romani nel conquistare queste terre, costruendo un forte sulle montagne asturiane, a 1.727 metri di altitudine.

Le Asturie sono molto di più di splendidi paesaggi e di una gastronomia succulenta: basta guardare un po' più in là per trovare un ricco passato asturiano e romano, disseminato in tutta la geografia di siti archeologici, fortezze e luoghi antichi che, a distanza di circa quindici secoli, possiamo ancora ammirare e godere.

Testo e foto: Machbel

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