Chiesa di Santa María de Bendones
- Titolo Oviedo Centro Asturie
- Indirizzo Indirizzo: ■ 33195 - Bendones
- Telefono Telefono: 985 942 365 (reservas)
Nella tranquilla periferia di Oviedo/Uviéu, in un paesaggio di verdi colline, sorge Santa María de Bendones, uno dei templi meno conosciuti e più eretici dell'arte asturiana. Anticipatore, precursore di tendenze e ricco di spunti per interpretare le opere successive della monarchia asturiana.
Sviluppo storico e contesto della Chiesa
La chiesa sembra essere il risultato di un enigma teologico più che di un progetto architettonico. Si pensa che sia stata eretta alla fine dell'VIII o all'inizio del IX secolo, quando le Asturie si stavano ancora formando e Alfonso II il Casto cominciava a fare di Oviedo il cuore politico e spirituale del regno. Quello che vediamo oggi è il risultato di una ricostruzione quasi totale, realizzata quando era ancora in piedi appena la metà dell'edificio originale. Durante la guerra civile, Santa María de Bendones fu rasa al suolo. Nel 1954, lo storico Joaquín Manzanares ne riscoprì i resti e, qualche anno dopo, tra il 1958 e il 1971, l'architetto Luis Menéndez Pidal diresse un restauro tanto deciso quanto controverso. Alcuni interventi, come la ricostruzione completa dell'attuale campanile, furono realizzati senza alcuna base archeologica comprovata. Lo stesso accadde per la camera sopra l'abside (comune ad altre chiese preromaniche), la cui esistenza a Bendones non è stata confermata, e che fu "ricostruita" secondo l'interpretazione dell'architetto.
Tutto questo, però, non diminuisce i dubbi che da sempre circondano l'enigmatica origine di Bendones. Sembra essere una chiesa nata prima del tempo. La sua navata unica a pianta trasversale, estranea a quella che sarebbe poi diventata la norma nell'arte preromanica asturiana, è del tutto sconcertante. Alcuni la collocano in un periodo antecedente al regno di Alfonso II, quando non era ancora stato sigillato il canone, quando tutto era ancora da inventare.
Anche l'ampio spazio riservato al clero a scapito dei fedeli e l'assenza di volte nelle absidi laterali sarebbero sintomi di una formula ancora in via di definizione verso piante basilicali più sviluppate, con navate longitudinali e articolate. Un'altra ipotesi, anche se meno convincente, suggerisce che Bendones non sarebbe anteriore, ma contemporaneo al resto del complesso preromanico, e che la sua singolarità risponde a una possibile funzione monastica. In tal caso, il disegno atipico avrebbe più a che fare con le esigenze della comunità religiosa che con una fase evolutiva di questa architettura.
Rapporto con il patrimonio culturale asturiano
Monumento nazionale dal 1958, condivide con le altre chiese asturiane del suo tempo (alcune delle quali sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1985 e nel 1998) non solo la costruzione delle pareti, ma anche un linguaggio estetico comune: sobrietà, sacralità e proporzione. La sua navata unica termina in un chevet tripartito, con un'unica abside a volta, che si articola per mezzo di piccoli archi semicircolari e conserva resti di pitture murali che evocano gli affreschi di San Julián de los Prados.
Nella cappella meridionale si trova una tavola d'altare che alcuni esperti citano come una delle più antiche di quest'arte, superata solo da quella che si trova nella chiesa di Santianes de Pravia. All'estremità occidentale della chiesa si trova un nartece tripartito che dà accesso al tempio, forse con diverse funzioni liturgiche: catecumenato, accoglienza dei pellegrini, o anche battesimo - dato che nell'aula meridionale è stato trovato un fonte battesimale.
A livello decorativo, Bendones ripropone motivi preromanici come il collare scanalato, i capitelli con forme vegetali e i resti di pannelli cancellati simili a quelli di Santa Cristina de Lena. Nel Museo Archeologico delle Asturie si trovano alcuni pezzi magistralmente scolpiti che appartenevano alla sua costituzione originaria, in particolare una coppia di pilastri scolpiti.
Ciò che è visibile e ciò che è invisibile in questa chiesa, ciò che è autentico o restaurato, ciò che è e ciò che non è, ci fa capire che Santa María de Bendones, come tutte le sue chiese sorelle, non trasmette solo un'estetica architettonica, ma un'esperienza culturale più profonda che ci costringe a reimmaginarla.
Raccomandazioni per i visitatori
La chiesa si trova nella pittoresca cornice naturale di Bendones, a soli cinque chilometri dal centro di Oviedo/Uviéu, percorrendo la strada locale AS-242. È possibile raggiungere questa località prendendo la linea 3 del servizio di autobus urbano dalla capitale asturiana. Informazioni su www.tua.es(si apre in una nuova scheda)
La chiesa può essere visitata durante le messe domenicali.
Per maggiori informazioni su un'eventuale visita organizzata, visitate il sito web del Centro de Recepción e Interpretación del Prerrománico Asturiano (si apre in una nuova scheda). Non è inoltre una cattiva idea recarsi direttamente in questo centro, sul Monte Naranco a Oviedo/Uviéu, per visitare attentamente le sue strutture e avere una panoramica dell'arte preromanica asturiana e, una volta qui, visitare in situ i due gioielli più rappresentativi di questo periodo: Santa María del Naranco e San Miguel de Lillo.
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Orari e tariffe
Contatto: 985 942 365