Fiume Eo, Oscos e Terras de Burón
- Titolo Castropol, Taramundi, San Tirso de Abres, Vegadeo, San Martín de Oscos, Santa Eulalia de Oscos y Villanueva de Oscos Asturie occidentali
- Estensione Estensione: 1.588 km 2
- Periodo di visita Periodo di visita: Tutto l'anno.
- Altitudine Massima Altitudine Massima: 1.202 m. al Pico de A Bobia.
Galleria Immagini
Cosa vedere
- Centro di interpretazione dell'estuario dell'Eo (Castropol).
- Ensemble etnografico di Os Teixóis e Museo dei Mulini di Mazonovo (Taramundi).
- Museo etnografico di Esquíos (Taramundi).
- Ensemble etnografico di Mazonovo (Santa Eulalia de Oscos).
- Casa natale del marchese di Sargadelos (Santa Eulalia de Oscos).
- Ecomuseo del Pane (Villanueva de Oscos).
- Itinerari: Sentiero verde di San Martín de Oscos, Itinerario forestale di Villanueva de Oscos, Cascata del Cioyo (Castropol), Las Minas (Castropol).
- Aree protette all'interno della Riserva: Monumento Naturale della Spiaggia di Penarronda (Castropol e Tapia de Casariego).
- Osservazione della flora e della fauna: allevamento di salmoni sul fiume Eo (San Tirso de Abres), uccelli migratori nell'estuario dell'Eo (Castropol e Vegadeo), vegetazione fluviale e boschi misti.
- As Veigas (Taramundi).
- Monastero di Santa María de Villanueva (Villanueva de Oscos).
Informazioni
La Riserva della Biosfera di Río Eo, Oscos e Terras de Burón è stata dichiarata tale dall'UNESCO nel 2007, diventando così la prima comunità ad essere designata al di fuori della rete delle aree naturali protette. È anche la prima ad essere condivisa da due comunità autonome, Asturie e Galizia.
La Riserva si estende su sette comuni asturiani per un totale di 1.600 chilometri quadrati, in cui vivono circa 34.000 abitanti. Questi territori sono uniti e collegati dal fiume Eo e dalla sua foce.
Quest'area presenta un'ampia varietà di unità paesaggistiche. Inoltre, il suo ricco patrimonio naturale associato alla foce dell'Eo e alle valli dei bacini fluviali che formano la spina dorsale del suo spazio, permette di godere di bellissime spiagge e ripide scogliere. La conservazione ottimale delle sue formazioni forestali sono una buona rappresentazione della media montagna cantabrica occidentale, e non meno importante è la ricchezza etnografica e architettonica della zona.
Nella sua dichiarazione di Riserva della Biosfera, l'UNESCO riconosce il lavoro degli abitanti della zona a favore di uno sviluppo sostenibile, che favorisca la crescita nel rispetto della conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e della diversità genetica. Si tratta di un'area incorniciata da territori che hanno subito le conseguenze di secoli di secolare isolamento, ma che hanno saputo superare grazie al buon uso delle opportunità per lo sviluppo di progetti pionieristici in ambito internazionale, della sostenibilità e del turismo rurale; tutto ciò, insieme ai suoi valori naturali e ambientali, ai suoi valori paesaggistici, alle sue attività economiche e al suo patrimonio culturale ed etnografico, ha permesso a quest'area di continuare ad avanzare in un progresso e in uno sviluppo ordinato e sostenibile. I valori paesaggistici di quest'area sono innegabili, ma soprattutto spicca la sua traiettoria storica di azione sociale ed economica, nonché la conservazione del patrimonio.
L'innegabile bellezza naturale del Principato è evidente nei suoi cinque territori riconosciuti come Riserve della Biosfera e nel fatto che un terzo del suo territorio - 340.000 ettari - ha una qualche forma di status di conservazione.
Flora
Tra la sua ricca e variegata flora, spicca soprattutto la magnifica conservazione delle sue foreste, grazie alle scarse comunicazioni che questa zona ha avuto.
Si segnalano in particolare i querceti sessili (resistono ai terreni più aridi e si trovano spesso in forma ibrida insieme alla quercia sessile), i castagneti, le betulle e i pini, nonché i boschi misti di latifoglie, composti principalmente da querce, castagni e betulle.
Anche i boschi fluviali, composti da ontani, salici e frassini, oltre che da aceri e noccioli, occupano uno spazio importante.
In quest'area naturale compaiono anche altre specie protette come l'agrifoglio e il tasso. Ciliegio selvatico, noce e alloro completano la flora dell'area. Tra le specie arbustive o cespugliose spiccano la ginestra, l'erica e il corbezzolo.
Fauna
Cinghiali, volpi e caprioli sono gli animali più rappresentativi di questa zona delle Asturie occidentali, ma anche piccoli mammiferi come lontre, martore, faine, gatti zibetti, tassi e donnole sono molto comuni nei suoi boschi, soprattutto nelle aree con corsi d'acqua e zone rocciose. I rapaci come la poiana comune, lo sparviero gruccione e il gheppio comune sono gli uccelli più comuni che sorvolano questi cieli.
Mappa
Sede
Questa denominazione interessa un'area di 1.600 chilometri quadrati occupata da 14 comuni (sette asturiani e sette galiziani), in cui il fiume Eo funge da collegamento tra le due aree ed è il principale protagonista, creatore del paesaggio e articolatore del territorio Oscos-Eo.
Nasce nella provincia di Lugo, a Fonteo, e dopo 90 chilometri termina il suo corso nel punto eccezionale dell'estuario. Il suo bacino è la somma di due terre, le Asturie e la Galizia, che separa e unisce in una cultura comune.
CEDER Oscos-Eo
33770 A Veiga/Vegadeo
985 476 509
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